“Life is goal, I am Alvaro Morata”
Raghav Auja, utente Twitter
Sono passati quasi sette mesi dalla mirifica impresa di Alvaro Morata, uomo capace di farsi annullare tre gol per offside nella partita contro il Barcellona.
Per i tifosi della Juventus ricordare quel particolare evento fa ancora male, ma col senno di poi fa anche sorridere.
Abbiamo pensato di ricelebrare questi non-gol e recensirli, tra il serio e il faceto.
Il primo gol
Il movimento sull’assist di Cuadrado è quasi perfetto, l’ingresso in area rapido e portentoso: meno l’esecuzione dello scavetto che infatti Neto gli fa rimbalzare addosso. Plauso alla resilienza (che brutta parola) con la quale, nonostante il recupero della difesa del Barça (si fa per dire), Morata riesce ad appoggiare il pallone in rete in caduta. Inutilmente.
Il secondo gol
Cuadrado crossa ma lui è palesemente oltre Lenglet e Araujo. Quest’ultimo è quello a cui vanno bene tutte le cose senza avere specifiche competenze: se Morata non fosse un fuoriclasse da VAR, Araujo avrebbe difficoltà a marcare anche un anziano in fila alle Poste. Il resto è un calcio al volo, un piatto rasoterra che prende Neto in controtempo. Bella realizzazione.
Il terzo gol
Nuovo assist in semi rovesciata di Cuadrado e nuovo gol dello spagnolo, pizzicato con il piede di rientro dal fuorigioco. Il paradosso è che, nonostante sia forse quello meno netto dei tre, lui è rassegnato in partenza. La metamorfosi di Morata in Dewey di “Malcolm in the Middle” è inevitabile. Tuttavia la conclusione finale è che sia Cuadrado, autore dei tre assist per i tre non gol, a portare sfortuna. Alibi.
Da quella sera in cui il numero nove bianconero si è reso protagonista in negativo, sono arrivati tantissimi altri gol in fuorigioco.
In definitiva, il dubbio sorge spontaneo: che la “Storia di un grande amore” non sia tra Morata e la Juventus ma una liaison con l’offside?
Ai posteri.