I piccoli borghi bagnati dal sacro fiume Tevere

L’Alta Valle del Tevere o Altotevere è il primo tratto della valle del fiume Tevere, che si estende fisicamente dalle sorgenti del fiume sul Monte Fumaiolo fino all’abitato di Montecastelli, nel comune di Umbertide. 

L’Alta Valle del Tevere è un anfiteatro naturale: pianura contornata da rilievi appenninici, campi alternati a boschi. Una lunga storia da raccontare che dall’età romana passa per le antiche vie del Medioevo fino a giungere allo splendore del Rinascimento.

La presentazione dei piccoli borghi bagnati dal fiume Tevere parte dal Monte Fumaiolo dove questo nasce fino ad arrivare a Lisciano Niccone al confine con la Toscana. Il percorso dei piccoli borghi di riferimento sarà:

Mappa Percorso
  • Pieve Santo Stefano
  • Caprese Michelangelo
  • Sansepolcro
  • Sangiustino
  • Citerna
  • Città di Castello
  • Monte Santa Maria Tiberina
  • Montone
  • Pietralunga
  • Umbertide
  • Lisciano Niccone

Il fiume Tevere nasce dal Monte Fumaiolo, si tratta di una cima dell’Appennino tosco-romagnolo (Appennino cesenate), situata tra Romagna e Toscana.

Sorgente del fiume Tevere

La sorgente del fiume Tevere situata sulle pendici del Monte Fumaiolo a 1 268 m, sul lato che volge verso la Toscana, vicino alle Balze, frazione del comune di Verghereto (in provincia di Forlì-Cesena).

Pieve Santo Stefano

Pieve Santo Stefano è primo piccolo borgo bagnato dal sacro fiume Tevere di origine antichissima in provincia di Arezzo, in cui sono stati rinvenuti reperti di età neolitica e resti di epoca romana, come i ruderi dei ponti che attraversavano il Tevere.

Museo del Diario

Molto famoso nel borgo di Pieve Santo Stefano è il Piccolo Museo del Diario ospitato all’interno del Palazzo Pretorio, inaugurato nel 2013 per raccontare le memorie conservate nell’Archivio Nazionale del Diario.

Il Santuario della Madonna dei Lumi risale alla fine del Cinquecento ed è caratterizzato da una pianta a croce greca ed un aspetto elegante ed austero. All’interno si possono apprezzare varie opere tra cui l’altare maggiore, opera dello scultore fiorentino Pietro Betti e l’affresco della Madonna dei Lumi.

Santuario

Caprese Michelangelo

Il giorno 6 marzo 1475 qui nacque un bambino di nome Michelangelo Buonarroti. All’interno del medievale castello di Caprese iniziò così la vita di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, il cui nome è divenuto sinonimo di eccellenza.

Il territorio di Caprese è collocato a ridosso della dorsale dell’Appennino tosco-romagnolo, popolato fin dall’antichità. Basti pensare che si trova tra il Tevere e L’Arno, fiumi sacri ai Romani e agli Etruschi e che doveva essere un allettante luogo di rifornimento di legname.

Di particolare interesse in questo borgo si trova la casa natale di Michelangelo Buonarroti, Il Museo Casa Natale di Michelangelo Buonarroti ha sede presso il Castello di Caprese ed è costituito da ampi giardini e tre edifici principali: palazzo del podestà,  palazzo del cancelliere e la corte alta, tutti racchiusi dentro la cinta muraria.

Casa di Michelangelo

Sansepolcro

Posta ai piedi dell’ultimo tratto dell’Appennino toscano, Sansepolcro domina l’Alta valle del Tevere, che si apre in un vasto anfiteatro montano e collinare.

Sansepolcro si trova in una posizione privilegiata, nel punto in cui si incrociano ben 4 regioni italiane, ossia la Toscana di cui fa parte, l’Umbria, le Marche e l’Emilia-Romagna. Questa ridente cittadina della provincia di Arezzo, è dotata di un piacevole centro storico tutto da visitare, di stampo tipicamente medievale-rinascimentale, inoltre, Sansepolcro è terra d’arte infatti qui nacque Piero della Francesca.

Sansepolcro piazza Torre di Berta

Al centro di Sansepolcro si trova la piazza detta Torre di Berta, per la torre medioevale che sorgeva isolata nello spazio pubblico prima di essere distrutta durante l’ultima guerra.

La piazza è circondata da numerosi edifici di interesse, tutti trasformati o restaurati nel corso del tempo.

La casa natale di Piero della Francesca L’edificio in cui nacque Piero della Francesca è un bel palazzo quattrocentesco, alla cui progettazione forse partecipò egli stesso. L’impostazione architettonica presenta moduli michelozziani nel portale e nelle finestre.

Casa di Piero della Francesca

Sangiustino

San Giustino, antica città umbra densamente popolata in epoca romana, divenne nel Medioevo un avamposto di Città di Castello, con una rocca successivamente convertita e abbellita dai Bufalini, una famiglia locale di ricchi proprietari terrieri. Gli eventi del Risorgimento successivamente rafforzarono i legami di San Giustino con Città di Castello, in quanto entrambe erano state occupate dalle truppe di Manfredo Fanti nel 1860 e insieme annesse al Regno d’Italia.

Castello Bufalini

Il Castello Bufalini, nel centro di San Giustino, è uno degli esempi più significativi della cultura umbro-toscana, e attualmente è proprietà dello Stato. Circondato da un meraviglioso giardino all’italiana con un labirinto, all’interno del castello si trovano numerosi affreschi .

A soli 2 chilometri da San Giustino sorge l’ex Repubblica di Cospaia, una piccola striscia di terra larga soli 700 metri e lunga 4 chilometri. Creata a seguito di un errore nello stabilire i confini tra gli Stati Papali e il Gran Ducato di Toscana, è rimasta una “terra di nessuno” indipendente dal 1440 al 1826.

Il primo tabacco ad essere piantato in Italia è stato realizzato in questo territorio nel 1575.

Ex Repubblica di Cospaia

Citerna

Situato a nord dell’Umbria, al confine con la Toscana, Citerna è un incantevole borgo medievale, con antiche origini umbro-etrusche; secondo alcuni autori il nome deriverebbe dalla presenza di cisterne, distribuite entro il perimetro delle mura, che anticamente fungevano da serbatoio idrico.

chiesa di San Michele Arcangelo

Nel centro storico meritano una visita la chiesa di San Michele Arcangelo, che custodisce la pregevole Crocifissione su tavola di Nicolò Circignani detto il Pomarancio, il quattrocentesco palazzo Vitelli, per la ricchezza degli arredi, e la chiesa di San Francesco (1316), che conserva importanti opere. Tra queste una Deposizione (XVI secolo) del Pomarancio, una terracotta robbiana con frutti e cherubini, dipinti attribuiti a Raffaellino del Colle, affreschi riferiti alla bottega di Luca Signorelli, un coro ligneo del 1550, altari e raffinati intagli. Fa parte della chiesa anche la splendida Madonna con Bambino in terracotta policroma, datata attorno al 1415 e recentemente attribuita a Donatello giovane.

Città di Castello

Situata nel versante nord-occidentale dell’Umbria, Città di Castello si distende lungo l’Alta Valle del Tevere ai confini con la vicina Toscana e non distante dalle Marche.
Il territorio regala piacevoli sorprese al visitatore: è un’area ricca di storia e di monumenti, con una cultura secolare in un ambiente dove il rispetto della natura è accompagnato ad una vitale realtà industriale.

Fondata dagli Umbri, divenne municipio romano con il nome di Tifernum Tiberinum. Dopo aver subito diverse dominazioni e dopo essere stata saccheggiata e distrutta dai Goti di Totila (VI secolo d.C.) fu ricostruita e fortificata assumendo prima il nome di Castrum Felicitatis e poi, dal X secolo, quello definitivo di Castrum Castelli.

Da visitare, nel centro storico, la Pinacoteca comunale, in palazzo Vitelli alla Cannoniera: ampliata con nuove sale espositive conserva capolavori di Raffaello, Luca Signorelli, Ghirlandaio, Raffaellino del Colle e Pomarancio, inoltre a Città di Castello si trova la raccolta delle opere di Alberto Burri esposta nel palazzo Albizzini e negli ex Seccatoi del Tabacco.

Monte Santa Maria Tiberina

Il piccolo borgo medievale di Monte Santa Maria Tiberina occupa una bella posizione panoramica su una ridente collina che domina una fertile pianura percorsa dal torrente Aggia, da dove si gode una splendida vista sulla Valtiberina umbra e toscana.

Di antiche origini etrusche, fu popolata anche in epoca romana. A partire dall’XI secolo fu feudo dei marchesi Bourbon del Monte, discendenti di quei Marchesi del Colle che venuti in Italia al seguito dei Franchi conquistarono gran parte dell’Alta Valle del Tevere costruendo rocche e castelli in diversi punti strategici.

Gli edifici più interessanti sono il Palazzo Bourbon del Monte e la chiesa parrocchiale di Santa Maria, con la cripta-sepolcro della famiglia dei Bourbon del Monte.

Il paese, che mantiene intatto il suo tessuto urbanistico medievale, si trova in una suggestiva posizione panoramica: dall’Alta Valle del Tevere alla Valdichiana, sulle antiche strade degli Etruschi, in zone coperte in gran parte da boschi di castagni secolari, si dominano le valli umbre e toscane, potendo spaziare con lo sguardo fino alle Alpi Apuane e, se la giornata è limpida, al Gran Sasso d’Abruzzo.

Montone

La storia di Montone, iniziata nel IX secolo, è profondamente legata alle vicende della famiglia Fortebraccio, che aveva la signoria del territorio.

Nel 1200 la famiglia decise di superare politicamente e pacificamente le lotte per la conquista del territorio conteso da Perugia, Gubbio e Città di Castello: cedettero a Perugia ogni loro bene e ricevettero in cambio il titolo di “nobili perugini” e altri privilegi.

Nel 1368 nacque a Montone il più famoso dei Fortebraccio: Andrea detto poi Braccio da Montone, che divenne uno dei più celebri capitani di ventura. Dopo la sua morte e dopo alterne vicende, Montone fu sottoposta al dominio della Chiesa. Ritornò Comune autonomo solo alla nascita del Regno d’Italia (1860).

L’edificio di maggior pregio artistico di Montone è la gotica chiesa di San Francesco (XIV secolo) ad unica navata e abside poligonale: all’interno numerosi affreschi di scuola umbra, alcuni attribuiti al maestro Bartolomeo Caporali. Nella chiesa è allestito il Complesso museale di San Francesco, dove è possibile ammirare pitture, argenti e paramenti sacri di grande valore artistico, e al piano terra il Museo Etnografico, con più di 600 pezzi provenienti dall’Africa Orientale.

Pietralunga

Il centro abitato ha origini preistoriche, come testimonia il ritrovamento del “flauto di Pietralunga” in osso ricavato da una tibia umana, oggi conservato nel Museo Archeologico di Perugia. La fondazione di Pietralunga, tuttavia, si deve al popolo umbro (II-I secolo a.C.), dell’epoca romana restano testimonianze significative sul territorio, come tracce di insediamenti urbani con relative costruzioni (villae), di cui ancora oggi sono visibili i resti, acquedotti e strade.

La storia di Pietralunga è intrecciata a quella di Città di Castello, al quale si sottomise volontariamente nel XIV secolo fino al 1817, quando la città tornò ad essere comune autonomo e parte dello Stato della Chiesa fino al 1860, data di nascita del Regno d’Italia.

Umbertide

Situata nella parte settentrionale dell’Umbria, Umbertide sorge nel territorio dell’Alta Valle del Tevere in una verde vallata dominata dal Monte Acuto, una zona molto fertile grazie alla presenza del fiume Tevere, che l’attraversa per circa 50 chilometri.

I primi insediamenti del VI secolo a.C. sono testimoniati dai bronzetti di Monte Acuto, oggetti votivi rinvenuti sulla cima del monte dove si trovava un santuario etrusco. Le prime notizie certe sulla città sono del 1189, quando Umbertide era sottoposta alla giurisdizione di Perugia.

La dominazione di Perugia durò fino al XVI secolo, quando entrò a far parte dello Stato Pontificio, nel cui dominio restò fino alla costituzione del Regno d’Italia (1860).

Nel centro storico spicca la Rocca, superba fortezza medievale, da sempre simbolo della città. Completamente ristrutturata, attualmente è la sede del Centro per l’Arte Contemporanea. Notevoli la chiesa ottagonale di Santa Maria della Reggia, detta Collegiata (XVI secolo), e la chiesa di Santa Croce (1610), sapientemente restaurata e trasformata in museo. All’interno è custodita la Deposizione dalla Croce di Luca Signorelli (1516) e un grande quadro del Pomarancio. Pregevoli anche la chiesa di San Bernardino (1556), la chiesa di Santa Maria della Pietà (1486), con un affresco attribuito a Pinturicchio. La chiesa di San Francesco, la più antica di Umbertide (1299), è stata riaperta al pubblico nel 2005 dopo un attento restauro conservativo.

Lisciano Niccone

Il nostro percoso si conclude con Lisciano Niccione situato nella parte nord-occidentale dell’Umbria è un piccolo borgo che sorge lungo la vallata del torrente Niccone, a dominio della rete viaria che corre tra la valle del Tevere, il Trasimeno e la Valdichiana.

I reperti archeologici etruschi e romani trovati nel territorio testimoniano la presenza di insediamenti umani in tempi antichissimi. Dopo la caduta dell’Impero Romano assunse un importante punto strategico per il passaggio attraverso il corridoio bizantino, uno dei percorsi principali che collegavano Roma e Ravenna, del quale rimangono tracce nei castelli e nelle rocche circostanti.

Nel Medioevo il territorio fu compreso nei domini di Perugia per poi passare sotto il controllo dello Stato Pontificio (1479) fino alla costituzione del Regno d’Italia (1861).

Tra le bellezze artistiche che il territorio offre merita sicuramente una visita il castello di Lisciano, costruito intorno al IX-X secolo sulla cima della collina che sovrasta il paese, e nei dintorni i castelli di ReschioSorbello e Pierle. Tra gli edifici religiosi sono da ricordare la chiesa di San Tommaso, la chiesa di Santa Maria delle Corti e la chiesa di San Nicolò, che all’interno conserva una pala di Eusebio da San Giorgio (XV secolo), allievo di Raffaello.

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