LE FESTE TRADIZIONALI FIORENTINE

Conosci già le feste tradizionali fiorentine? Leggendo questa pagina potrai capire come ci si diverte a Firenze mantenendo vive usanze secolari. Infatti, proprio come la città, anche le sue feste hanno un passato curioso e antico. Scopriamole insieme!

Festa della Rificolona

“Ona ona ona, ma che bella rificolona, la mia l’è co’ fiocchi, la tua l’è co’ pidocchi”

Canto popolare

La festa della Rificolona è una festa tipica fiorentina che si tiene il 7 settembre di ogni anno, giorno della vigilia della natività di Maria.

L’origine risale alla metà del ‘600 quando era usanza per i contadini fiorentini giungere in città per festeggiare la nascita di Maria nella Basilica della Santissima Annunziata e prendere parte alla “Fierucola”, un mercato di poca importanza dove potevano esporre e vendere la loro mercanzia.  Durante il lungo percorso che intraprendevano alle prime ore del mattino, le strade venivano illuminate grazie a delle lanterne di carta o tela poste all’estremità di un bastone (le cosidette “rificolone”). Una volta arrivati in città i contadini e le contadine venivano costantemente derisi dai cittadini fiorentini a causa dei loro vestiti poveri e malridotti. Canti e modi di dire poco carini erano rivolti alle donne chiamate “fierucolone”, per la loro partecipazione alla fiera. Da qui l’origine del nome della festa.

Il termine “rificolona” indica tuttora una persona vestita in modo vistoso.

Ancora oggi i fiorentini di tutte le età si ritrovano la sera del 7 settembre in piazza a festeggiare, divertendosi con lanterne di carta colorate e multiformi e lanciando palline di stucco con le cerbottane alle rificolone altrui, proprio come accadeva in passato quando i cittadini sbeffeggiavano i contadini.

feste tradizionali fiorentine_rificolona

Scoppio del Carro

Tra le feste tradizionali fiorentine che attrae pìù visitatori c’è lo Scoppio del Carro. Questo ha luogo ogni anno il giorno di Pasqua. Durante l’evento dei buoi trainano il “Brindellone”, una torre pirotecnica posizionata su un carro. Quest’ultimo percorre la città da Porta a Prato (dove viene custodito il carro) a Piazza del Duomo. Qui il carro viene incendiato da un razzo a forma di colomba (detta “colombina”). Lo scoppio distribuisce simbolicamente sulla città il fuoco benedetto come tradizione centenaria.

Nel 1096 infatti, durante la Prima Crociata per riconquistare il Santo Sepolcro, Pazzino de’ Pazzi, comandante delle forze armate fiorentine, fu il primo ad entrare a Gerusalemme. Per questo atto valoroso Pazzino ebbe in dono dal comandante generale tre schegge di pietra silicea provenienti dal Santo Sepolcro.

Il comandante una volta ritornato a Firenze iniziò così un’usanza già praticata a Gerusalemme: la distribuzione al popolo del fuoco Sacro acceso tramite le pietre del Sepolcro. Due secoli dopo la famiglia Pazzi, in onore del loro antenato, fece costruire un carro che per il giorno di Pasqua trasportava per Firenze il fuoco acceso con le sacre pietre.

Il nome del carro deve la sua origine ad una tradizione iniziata dalla Zecca Fiorentina. Ogni anno in onore del patrono di Firenze , un carro di fieno partiva dalla Torre della Zecca per percorre le vie della città. Su questo carro sedeva un uomo che doveva impersonare il santo protettore di Firenze. Il suo aspetto trascurato portò i fiorentini a chiamarlo “brindellone”, ovvero straccione. Da allora tutti i carri sono chiamati in questo modo, proprio come il carro più famoso delle feste fiorentine.

feste tradizionali fiorentine_scoppio del carro

Calcio storico

Una delle feste tradizionali fiorentine più sentite è il calcio storico. Le prime informazioni sul gioco risalgono al Cinquecento, anche se è da considerarsi un discendente del calcio praticato dagli antichi romani.

Dopo due secoli dall’ultima partita di cui si hanno notizie avvenuta nel 1739, la tradizione del gioco è ripresa nel 1930 in occasione dell’anniversario dell’Assedio di Firenze. Per il torneo si sfidarono quattro squadre rappresentanti i quartieri della città: i “Bianchi” per Santo Spirito, i “Rossi” per Santa Maria Novella, i “Verdi” per San Giovanni e gli “Azzurri” per Santa Croce.

Il calcio in costume prevede due semifinali giocate nei primi giorni di giugno e una finale il 24 giugno, per la festa del Santo Patrono. Le partite si disputano in Piazza Santa Croce su una pavimentazione di rena. Durante i 50 minuti di partita i 27 calciatori per squadra devono cercare di fare più goal possibili usando piedi e corpo.

La squadra vincitrice riceverà una vitella di razza chianina come premio.


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