L’ARRAMPICATA e le sue forme

L’arrampicata è nata nel 1886 negli Stati Uniti d’America (USA), successivamente si diffuse anche in Europa. Nel 1987 nasce a Torino la Federazione Arrampicata Sportiva Italiana (FASI).

L’arrampicata è uno sport che può essere definito come la scalata di una parete rocciosa o di un piano artificiale. I praticanti dell’arrampicata si chiamano arrampicatori, rocciatori o anche scalatori, in base alla parete che è scalata. I precursori degli scalatori sono sicuramente gli alpinisti.

Gradi di difficoltà delle pareti d’arrampicata

Yosemite Decimal System (YDS) è un sistema di classificazione comunemente usato negli Stati Uniti. I gradi da 1 a 4 si riferiscono alle passeggiate, fino a raggiungere il 5, dove si iniziano ad utilizzare anche le mani sulla roccia, effettuando una vera e propria arrampicata.

Un po’ di storia dell’arrampicata

Nella storia dell’alpinismo, il primo a capire il problema etico dell’arrampicata libera (detto anche free-climbing) fu Paul Press nell’anno 1912. E ne stabilì alcune regole come ad esempio; la corda doveva essere solo un mezzo facilitante e l’alpinista non doveva solo essere all’altezza della sua impresa, ma essere superiore a questa.

Negli anni cinquanta lo statunitense John Gill introdusse alcune tecniche che si rivelarono fondamentali nell’arrampicata libera, ovvero l’uso della magnesite per favorire la presa, in modo da mantenere le mani asciutte.

Uno luogo molto conosciuto dagli scalatori è la Yosemite Valley, famosa per le sue pareti lisce di granito. Ron Kauk nel 1975 scalò la via Astroman di grado 7a. Molti anni dopo, la stessa via venne percorsa da Peter Croft senza corda di sicurezza. Altre imprese di Kauk furono la scalata della Tales of Power (grado 7b+) nel 1977 e di Separate Reality nel 1978, meno difficile, ma più spettacolare in quanto presenta un tetto sporgente sul vuoto, e devi affidarti unicamente alla forza delle tue braccia. Il francese Jean Claude Droyer nel 1975 diventò noto per aver scalato “Le Thriomphes d’Eros” una via di difficoltà 6c+.

Delle imprese eclatanti effettuate in Italia furono quelle di Claudio Pardini , e successivamente quelle di Maurizio Zanolla (Manolo), nel salire una via d’arrampicata di difficoltà 8b presso le Pale di San Martino.

DIVERSI TIPI DI ARRAMPICATA

Sportiva

E’ considerata un tipo di stile libero in quanto l’equipaggiamento è utilizzato solo per sicurezza. Si intende uno stile di arrampicata che si basa su ancoraggi permanenti fissi alla roccia. Questa attività è svolta sia su pareti naturali o artificiali lungo itinerari, sia su blocchi opportunamente attrezzati collocati in palestre interne.

Senza assicurazione

È uno stile in cui non si utilizza nessuna protezione. La salita è affrontata utilizzando unicamente il proprio corpo: mani nude, piedi (nudi o con scarpette apposite), ma anche utilizzando i rientri della roccia per incastrarvi il proprio corpo. Un esempio possono essere: il bouldering e il free solo. Il bouldering è denominato anche sassismo ed è effettuato su piccoli massi fino a 5-6 metri di altezza. Il free solo invece è uno sport estremo, compiuto da chi arrampica senza alcuna sicurezza e quindi è costantemente a rischio di vita. Un colosso di questa disciplina è il grandissimo Alex Honnold che compì LA salita di una parete di granito di 915 metri. Questa disciplina è spesso chiamata “free climbing”.

Su ghiaccio

È un tipo di scalata che può essere libera o artificiale e si svolge tipicamente su cascate di ghiaccio o su pareti completamente ghiacciate. Gli attrezzi che solitamente usano sono come ogni salita; chiodi, spit, cordini in nylon e attrezzi esclusivi dell’arrampicata artificiale su ghiaccio come le staffe o gli skyhook.

Indoor

E praticata su strutture interne costituite da pannelli su cui si montano delle prese, appigli artificiali di resina o altro materiale. L’arrampicata indoor è utilizzata solitamente come luogo di allenamento (infrasettimanale o nelle giornate di brutto tempo) ma anche come campo su cui disputare le competizioni. Solo le primissime gare d’arrampicata della storia si sono disputate sulla roccia, si sono subito evidenziati i primi punti critici.

Tragedie sulle pareti

Ma non è tutto così semplice come sembra. Più persone di quelle che crediamo ci hanno rimesso la vita per questo sport. Il fatto avvenuto solo 2 anni fa vede coinvolta la giovanissima Luce Douady di soli 16 anni, campionessa mondiale di arrampicata sportiva. La tragedia ha avuto luogo sulle rocce della falesia di Luisset in Francia quando la ragazza durante un allenamento con degli amici precipitò in un volo di 150 metri di altezza.

Un altra tragedia vede coinvolto uno scalatore tedesco che doveva effettuare un’arrampicata a Fluminimaggiore sud della Sardegna. L’alpinista coinvolto stava reggendo la corda all’amica che stava iniziando la scalata, quando un masso si staccò dalla parete e lo centrò in pieno. L’amica cadde ma fortunatamente non si trovava particolarmente in alto, mentre invece per il 37enne tedesco non ci fù nulla da fare nonostante l’arrivo imminente dell’elitrasporto.

Film sull’arrampicata

A tutti gli appassionati di questa disciplina è consigliata la visione di questi affascinanti film, che trattano di scalate storiche, dei luoghi considerati “mecche” del climbing e tanto altro. Alcuni dei migliori film: Cos’è il Dawn Wall?, Cerro Torre, The Alex Megos Formula e Free Solo.

Consiglio a chiunque la visione di questi magnifici film e auguro a tutti l’esperienza di provare questo sport almeno una volta nella vita anche semplicemente in pareti indoor e in totale sicurezza. Ti da quel senso di libertà e quella scarica di adrenalina che è letteralmente impagabile.

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